“La bastarda di Istanbul”

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[…] La pioggia, qui, non significa soltanto bagnarsi e sporcarsi. Vuol dire rabbia. Fango, caos e rabbia, come se non ne avessimo in abbondanza di tutti e tre. E lotta. E’ sempre una lotta. […] La pioggia può anche non piacerti, non è certo obbligatorio che ti piaccia, però mai, per nessuna ragione, puoi maledire qualcosa che cade dal cielo, perchè niente cade dal cielo di propria volontà: dietro c’è sempre Allah l’Onnipotente. […] Ma la folla era abbastanza magmatica da inghiottire quel colore discordante, perchè non era la somma di centinaia di corpi che respiravano, sudavano e dolevano, ma un unico organismo che respirava, sudava e doleva. Pioggia o sole faceva poca differenza. Camminare a Istanbul significa camminare in simbiosi con la folla. […]

La Bastarda di Istanbul riporta con un magnifico stile lettarario i problemi che stanno alla base della società turca, concentrandosi su due punti cruciali: il maschilismo  e la cosiddetta questione armena, ancora irrisolta. E’ quest’ultima tematica quella che emerge in modo più energico dalla lettura, ragion per cui l’autrice ha rischiato tre anni di carcere: un personaggio parla dell’uccisione di un milione di armeni e trentamila curdi nel 1915 come di un genocidio perpetrato da parte dei turchi contro le minoranze etniche. In effetti si tratta di una ferita ancora aperta e sanguinante nella coscienza del popolo armeno

00098762_b.jpgL’autrice

Elif Shakaf ha trentacinque anni ed è nata a Strasburgo da genitori turchi. Ha vissuto a Madrid e Annan prima di tornare in patria e laurearsi in relazioni internazionali all’università di Ankara. Abita tra Istanbul e Tucson, dove insegna nel dipartimento di Studi mediorientali dell’università dell’Arizona. La bastarda di Istanbul è il suo sesto romanzo, il secondo a essere scritto in inglese. Suoi articoli sono comparsi sul “Washington Post”, “Los Angeles Times”, “Wall Street Journal”, oltre che su numerosi giornali turchi. È sposata e ha una bambina. A causa della frase sulla tragedia armena – tuttora un tabù in Turchia – pronunciata nel romanzo dallo zio Dikran, Elif Shafak è stata denunciata e rinviata a giudizio per “oltraggio alla Turchità”, un reato contestato in altre occasioni anche al premio Nobel Orhan Pamuk e ad altri intellettuali e giornalisti. Il tribunale ha poi deciso per il non luogo a procedere.

“La bastarda di Istanbul”ultima modifica: 2008-09-05T22:37:38+02:00da francesca_008
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