“La bambina che non esisteva”

Dopo “Mille Splendidi Soli” rimaniamo in tema leggendo un libro dello stesso genere “La bambina che non esisteva di Siba Shakib”

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Siba Shakib – La bambina che non esisteva
316 pag., 16,50 € – Edizioni Piemme 2008
ISBN 978-88-38-48985-3

L’autrice  96e47a748e006dcf680c7d41a262b430.jpg

 Siba Shakib è nata in Iran e ha vissuto a lungo in Afghanistan. Ha girato importanti documentari per raccontare la vita del popolo afgano, e soprattutto la drammatica condizione delle donne.
Pubblicato con grande successo in Germania, dove ha dominato per settimane le classifiche di vendita, “La bambina che non esisteva” è un bestseller internazionale tradotto in tredici Paesi, dagli USA al Giappone.

Nascere femmina in Afghanistan è una maledizione: per la madre, per il padre, per la creatura appena venuta al mondo.

“Un uomo può dirsi veramente tale solo se ha generato un maschio. Daria conosce donne che per questo sono state picchiate e cacciate dai mariti.” Daria aveva pregato con tutte le sue forze. Per nove mesi e durante le lunghe ore del travaglio. Pregato che fosse un bambino. Suo marito, il giovane e valoroso comandante, non avrebbe potuto sopportare l’affronto di una femmina. Daria lo sapeva bene, e sapeva anche quale terribile punizione poteva essere inflitta nel suo villaggio alle donne che non erano in grado di partorire un figlio maschio. Ma era stato tutto inutile. Aveva fallito. Era nata Samira, una bambina. Lo aveva capito subito, aveva letto la sua colpa sul volto amareggiato del marito. L’uomo, il giovane e valoroso comandante del villaggio, era sconcertato. Perché quello scandalo, perché proprio a lui? Cosa avrebbero pensato i suoi soldati, cosa avrebbero mai detto al villaggio quando la notizia fosse giunta? Non era proprio possibile. E così aveva deciso: la bambina sarebbe stata cresciuta come un maschio. Sarà Samir. Nessuno mai avrebbe dovuto parlare di quel giorno e, in breve, chi sapeva aveva dimenticato. Sulle montagne dell’Hindu Kush, in Afghanistan, Samir impara a cacciare, ad andare a cavallo, a sparare. A non fare domande su ciò che non capisce. A credere ciecamente a suo padre, che venera come un dio. E quando il giovane e valoroso comandante viene ucciso in un combattimento, gli uomini del villaggio non hanno dubbi: anche se non è che un ragazzino, è Samir ora il capo della sua famiglia, e sarà lui che dovrà diventare la loro guida. A fare da scenario alla vicenda il susseguirsi di una guerra all’altra: prima quella con i russi, poi quella fratricida, ancora più dolorosa, poi quella degli Americani contro i Talebani. Intanto il trauma di Samira, quando scopre la sua diversità, le sue bugie,inevitabili, il  suo turbamento all’incontro con una ex prostituta bambina, data come ricompensa ad un nemico, il suo coraggio nel difendere la mamma dai violentatori… …
Una vicenda davvero appassionante…

 Questo romanzo è di grande impatto sul lettore, perchè nasce da una storia vera, e riesce a dare un preciso quadro della realtà afghana e della situazione delle donne (e degli uomini) in quella terra.
E’ una lettura preziosa, importante per chi desideri capire qualcosa di più di un Paese tormentato, pieno di contraddizioni e di arcaici pregiudizi, un Paese che potremmo provare a cambiare, ma sicuramente non con bombe e  occupazioni militari…  

 

 

 

 

 

 

“La bambina che non esisteva”ultima modifica: 2008-04-22T22:00:00+02:00da francesca_008
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